La Storia

La Storia del Kant? Creiamola in rete

A cura di Settimio Marcelli

Che senso ha ricostruire la storia di una scuola in un sito internet? A indicare le date più importanti che ne hanno segnato l’esistenza, ad esempio. E allora ricordiamo che il Kant nasce come ginnasio e liceo classico all’inizio degli anni Settanta come succursale del Liceo Benedetto da Norcia, che dal 1980 ha acquisito la sua autonomia e dal 1995 è presente anche l’indirizzo linguistico.

Questa è la storia ufficiale. Ma non ci dice chi siamo. Per capire cosa è diventato il Liceo Kant nel corso degli anni si devono ricordare i progetti, le iniziative, le attività che hanno avuto come protagonisti gli studenti, le famiglie e i docenti della scuola. Bisognerebbe ripartire dall’inizio, dalle battaglie per la realizzazione del Parco di Villa de Santis alla “adozione” del Mausoleo di Sant’Elena, fino alle Notti Bianche delle ultime stagioni, senza dimenticare il gemellaggio con il Camerun, i premi letterari e poetici, le serate astronomiche (ma anche quelle gastronomiche), gli scambi culturali, gli spettacoli dei laboratori teatrali, i concerti dei gruppi musicali della scuola e tutti gli altri eventi a cui non si renderebbe giustizia in poche righe.

E non ci accontentiamo neanche di un elenco delle cose fatte. Vogliamo creare un archivio storico del Kant, in cui trovare la documentazione di tutte le iniziative che hanno caratterizzato la vita della scuola, ma lo vogliamo fare insieme a chi è stato protagonista di questa storia. Questa pagina presenterà il riepilogo degli eventi più importanti e, col tempo, potrà diventare il portale d’accesso alla documentazione. Intanto, pero, bisogna costruirla: come?

La storia del Kant? Creiamola insieme! La storia di una comunità è la somma delle storie di quanti vi vivono, o vi hanno vissuto, e hanno qualcosa da raccontare, da mostrare, da far ascoltare. Raccogliamo tutte queste storie, ma anche le foto, i filmati, i nastri di quanti vogliono aiutarci, con la loro testimonianza, a conoscerci meglio. Facciamo crescere, nel sito, questo luogo della memoria collettiva. Senza nessuna intenzione nostalgica, e tanto meno autocelebrativa. Piuttosto come una grande avventura collettiva. Uno spazio in cui sia la passione che abbiamo messo nel fare le cose sappia rendere vive le cose che abbiamo fatto.