POG: Progetto Orientamento Giovani per le classi quarte


Il percorso si rivolge agli studenti delle classi IV e si sviluppa all'interno dell’intero orario scolastico coinvolgendo 10 classi.

Ciascuno studente è inserito in un percorso di orientamento della durata di 15 ore

Obiettivo:

Fornire agli studenti strumenti personali utili a sviluppare la capacità di sapersi orientare nelle
scelte che la vita pone loro dinanzi. In questa fase del loro percorso guardiamo sicuramente la
scelta post diploma.

Il progetto mira quindi ad accompagnare gli studenti a scoprire cos'è un desiderio, a riconoscerlo
nella propria storia e nella propria vita, a distinguerlo dal bisogno ed ingaggiare la loro disponibilità
a canalizzare tutte le proprie energie in esso. Riconoscere il desiderio per riconoscersi.

Struttura del percorso:

Il percorso vede gli studenti coinvolti principalmente in attività di classe con alcuni momenti di
plenaria. L’apertura, la chiusura del percorso nonché le testimonianze previste, ove le disposizioni
anti covid e la struttura scolastica lo consentano, sono occasione di incontro per tutte le classi, un
modo perché possano sentirsi parte di un insieme più grande.

Le attività ordinarie sono svolte direttamente con ciascun gruppo classe allinterno delle rispettive
aule, al fine di poter meglio raggiungere ogni singolo studente. Il percorso prevede una metodologia
di taglio esperienziale, che permette ai ragazzi di adoperarsi in piccole attività che saranno spunto
per una riflessione sia di gruppo che personale. A questa si affiancano momenti frontali, arricchiti da
stimoli anche audiovisivi.

Ogni dinamica proposta, di seguito sintetizzata, prevede un processo di
osservazione, concettualizzazione e sperimentazione attiva.

Metodologia:

Il percorso prevede una metodologia che permette ai ragazzi\e di adoperarsi in piccole attività che
saranno spunto per una riflessione sia di gruppo che personale. A questa si affiancano momenti
frontali, arricchiti da stimoli anche audiovisivi. Si costruisce così un processo teso a favorire una
maggiore consapevolezza di sé attraverso la metodologia formativa esperienziale. Essa vede il
ragazzo protagonista della riflessione su se stesso a partire da dinamiche attive lanciate e mediate
dai facilitatori. La proposta formativa vede quindi il susseguirsi di:

- momenti di focalizzazione sulla loro esperienza concreta;

- piccole attività, che in maniera metaforica li facciano sperimentare sui singoli obiettivi formativi
proposti;

- osservazione riflessiva rispetto a quanto da loro appena esperito;

- momenti di concettualizzazione delle riflessioni maturate. Una metodologia che mira quindi alla
collaborazione attiva del ragazzo/a alla sua educazione.

PROGRAMMA

1 GIORNO: “CI SONO ANCH'IO”

Ore 8.00: Presentazione in plenaria dei tre giorni.

Introduzione e presentazione del percorso. Con il supporto di strumenti audio e video viene
lanciata la metafora/immagine che farà da sfondo agli incontri: “il Veliero”. Esso simboleggia la
vita di ciascun adolescente, pronta a prendere il largo verso la "stella polare" ossia la giusta
direzione attraverso la quale si giunge a destinazione.

Viene consegnato a ciascun studente un taccuino, uno strumento che possa supportarlo nel
seguire le diverse attività, nel quale tracciare i passaggi per lui importanti; cosi da avere il
proprio “Diario di Bordo”.

Ore 9.00: Inizia il viaggio

Ad ogni gruppo classe, nelle rispettive aule, vengono assegnati due facilitatori. La prima parte
del lavoro è un graduale cammino all’interno della metafora; si chiede ai ragazzi di identificarsi
con il veliero, riconoscerne le parti costituenti (albero maestro, ancora, ecc..) e di
personalizzarlo attraverso slogan, disegni, frasi ecc. Ogni elemento che costituisce il veliero è
metaforicamente associabile ad aspetti personali (albero maestro, timone, equipaggio, ecc.) e
quindi spunto di stimoli e riflessioni. In questa prima fase il loro “Diario di Bordo” diviene uno
strumento importante.

Prima dinamica: Si aiutano i ragazzi ad osservare le proprie vite nel qui ed ora, stimolando la
riflessione personale rispetto a dove sono collocati. Autovalutazione: Dove mi colloco nel mare
della mia vita? SI ricorre allutilizzo di un grande cartellone rappresentante un paesaggio
marittimo che evidenzia alcuni elementi chiave (porto, cantiere, mare agitato, mare calmo,
nebbia, porto lontano, ecc.) e viene chiesto loro di collocarsi all'interno del paesaggio in risposta
alla suggestione: Dove mi colloco nel mare della mia vita?

Seconda dinamica: Viene chiesto agli studenti di immaginare la propria classe come se fosse il
paesaggio del cartellone, quindi di costruirsi e collocarsi fisicamente nel proprio posto all'interno
dell'aula. Si conclude con una verbalizzazione: Dove sei? Per quale motivo ti sei posizionato li?
Come ti ci senti?

Ore11.00: L’Ancora. La mia vita “ancorata” al porto

Prima dinamica:

Si consegna ad ognuno un “cartoncino-ancora” sul quale riportare la risposta relativa a ciò che
secondo loro potrebbe essere motivo di blocco (paure di.., noia di.., il disinteresse..) Si facilita
l’osservazione dell’ancora come immagine di tutto ciò che blocca, che frena la voglia di crescere e
progettare in grande la propria vita, di vivere incontri e relazioni significative, di fare scelte
“pienamente libere”. Per iniziare ad intraprendere il proprio viaggio è’ importante dare un nome a
tutto questo.

Significativa la metafora dellancora per stimolare nei ragazzi la riflessione sul limite non come
qualcosa da distruggere, ma da far “emergere”, da portare con se e da usare come risorsa.

Ore12.00 Testimonianza.

Segue una breve presentazione di un testimone che ha fatto de suo limite una potenzialità, della
sua ancora una risorsa

Ore 12.30 Verbalizzazione. Confronto. Chiusura primo giorno

2 GIORNO: “Il mio equipaggio ed i miei talenti

Tutta la giornata è condotta nelle singole aule. Continua l’esplorazione del Veliero nella metafora
con se stessi.

Ore 8.00 I Talenti: alla ricerca del nostro tesoro nascosto.

Prima dinamica:

Attraverso il ricorso ad un piccolo gioco negli spazi liberi della scuola si introduce il concetto di
Talento, il tesoro nascosto. A questo segue una fase frontale, in aula, durante la quale vengono
sottolineate le caratteristiche di questo tesoro, arrivando così a proporre una spiegazione del
talento: è qualcosa di molto prezioso che ognuno di noi ha; è proprio di ciascuno, se pensiamo
di non averlo è solo perché in realtà è nascosto; è una realtà dinamica, non statica, per cui
cresce se viene messo a frutto; non è fatto per essere tenuto per se ma per esser condiviso.
Segue uno spazio aperto alle domande e al confronto attivo che si conclude con una riflessione
personale utile ad ogni studente per identificare e scrivere il proprio esclusivo talento. Un’ultima
fase vede i ragazzi coinvolti, nella massima libertà, in una condivisione che culmina con un
momento che vuole simboleggiare come la condivisione del tesoro\talento è qualcosa che non
toglie ma aggiunge valore.

Ore 11:00 Equipaggio. Chi ti aiuta a guidare il tuo Veliero?

Seconda dinamica:

Il veliero ha degli elementi costitutivi propri, una sua struttura e delle caratteristiche, ma c’è
anche un importante elemento “esterno” che ha un’influenza chiave, l’equipaggio; Ossia le
persone che intraprendono con noi il nostro viaggio. Attraverso una breve attività si
accompagnano i ragazzi a riconoscere i propri equipaggi, a capire che ci sono persone che noi
percepiamo più o meno vicine o più o meno importanti ma che comunque hanno un’influenza
nella nostra rotta. L’importanza dei membri dell’equipaggio, nell’influire nel viaggio di ciascun
veliero, è data dal fatto che ciascuno gioca un ruolo.

Un piccolo esercizio aiuterà gli studenti a identificare i ruoli, ad assegnarli e a condividere
l’importanza di questo riconoscimento. Ciascuno ha il suo equipaggio, i suoi ruoli, i suoi affetti,
ma tutti anche quelli che percepiscono più lontani dal timone, ne fanno parte. Questa dinamica
si conclude con un breve passaggio sul tema degli imprevisti. Anche questi sono parte di un
viaggio.

3 GIORNO: “la mia stella polare”
La giornata prevede una parte centrale che coinvolge tutti gli studenti in una testimonianza
plenaria, mentre la parte iniziale e finale si svolgeranno nelle singole classi Ore 8:00 ricorrendo alla metafora della stella polare che aiuta a identificare la rotta,
comincia il lavoro di individuazione della propria stella polare.

Il percorso li ha accompagnati fino ad ora a riconoscersi, nelle loro caratteristiche, e riconoscere
chi è con loro nel viaggio della vita. E’ ora necessario guardare i propri desideri per “decidere di
prendere il largo”. Essi sono ciò che ci guida, come la stella polare, dobbiamo sapere dove si
trova e com’è fatta, per capire dove dirigere il nostro Veliero.

Prima dinamica

Si inizia con un breve esercizio che sarà loro utile per intuire quali siano veramente i loro
desideri e quali invece solamente bisogni da soddisfare. Segue una parte frontale nella quale,
con l’aiuto di slide evocative, si accompagnano i ragazzi a fissare i concetti chiave del loro
desiderare: si consolida la distinzione desiderio/bisogno proposta dalla dinamica; si individua il
senso del desiderio: esso è realizzabile solo se incanalato verso un progetto e quindi ad un
azione che porti ad esso. Tutti desideri raccontano qualcosa di noi, è necessario guardare ad essi
per considerare dove stiamo andando o dove vorremmo andare.

Ore 10.10 Testimonianza di un desiderio virtuoso che diviene viaggio della vita

Ore 11:00 Chiusura del percorso

L’ultima fase sarà un confronto utile a formalizzare quanto elaborato dai ragazzi lungo il
percorso. Cartelloni, slide e diari di bordo personali saranno strumenti utili a fissare il cosa si
portano a casa, il cosa è possibile fare già da domani, aiutandoli a identificare "cosa". In una
parola, un'immagine, un testo... Degli stimoli audio visivi saranno il momento finale, utile ad
ancorare i passi fatti nei tre giorni alla sfera emotiva di ciascuno di loro.